Landini e CGIL: premio in caso di quorum al Referendum
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Landini e il Referendum: spunta il “premio” a tanti zeri

Maurizio Landini

Maurizio Landini e la CGIL starebbero facendo il tifo per il quorum al Referendum anche per un’altra ragione legata ad un ingente “premio”.

Le scintille nel mondo politico per il prossimo Referendum dell’8 e 9 giugno 2025 potrebbero non essere il solo argomento scottante di queste ore. Infatti, la spinta della sinistra per il voto, compresa quella di Maurizio Landini e della CGIL, secondo quanto riferito da Il Giornale, potrebbe “nascondere” un motivo in più, legato ad un possibile “premio” in denaro che potrebbe spettare in caso di raggiungimento del quorum.

votazione

Landini e il Referendum: l’importanza del voto

Nelle ultime ore Maurizio Landini, segretario della CGIL, ha più volte manifestato l’importanza di andare a votare al Referendum dell’8 e del 9 giugno 2025 su Jobs act e cittadinanza. “In questi giorni in cui stiamo girando e facendo volantinaggio nei mercati, comizi nei piccoli Comuni, assemblee, io vedo crescere l’interesse“, ha detto l’uomo nella trasmissione ‘Il caffè della domenica’ su Radio24.

È importante che se ne parli, a differenza di quello che sta facendo la Rai, perché man mano che la gente sa e conosce i quesiti, va a votare. Io penso che il quorum sarà raggiunto perché nessuno vuole che il proprio figlio o il proprio nipote sia precario e che continui a doversene andare dal nostro paese. E non può continuare a essere che chi lavora è povero”, ha aggiunto alimentando la protesta verso la tv di Stato che avrebbe dato poco spazio al Referendum nelle ultime settimane.

Il “premio” in caso di quorum: le cifre

L’attivismo di Landini, oltre alle valide ragioni legate naturalmente alla necessità da parte di tutti i cittadini di esprimere il proprio pensiero perché se ne ha diritto, sarebbe da ricollegare, almeno stando a quanto riferito da Il Giornale, anche ad un’altra ragione.

Pare, infatti, che in caso di raggiungimento del quorum al Referendum, la CGIL andrebbe ad in cassare una elevata somma di denaro pari a 2.5 milioni di euro.

Il Giornale ha spiegato di aver fatto “i conti in tasca al segretario della CGIL” arrivando appunto a precisare la somma di denaro che spetterebbe al comitato promotore del Referendum.

“Sono cinque i quesiti su cui gli italiani dovranno esprimersi nel prossimo mese di giugno. La legge (n. 157 del 1999) nel caso del referendum abrogativo (quello che si svolgerà il prossimo 8 e giugno), disciplinato dall’articolo 75 della Costituzione, prevede il rimborso di 1 euro per ogni firma raccolta su ogni singolo quesito, fino a un massimo di 500mila firme, che è la quota necessaria per chiedere la consultazione. Ovviamente l’accesso al contributo economico è vincolato al verificarsi di due condizioni. La prima è il via libera da parte della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del quesito referendario. Condizione che nel caso dei referendum del prossimo giugno si è già verificata: i cinque quesiti hanno superato il vaglio della Consulta. La seconda condizione, introdotta nel 2006 da una modifica, vincola il rimborso al raggiungimento del quorum”.

In questo senso il media ha precisato come non sia chiaro se, in caso di mancato raggiungimento del quorum, la norma garantisca, anche se in misura ridotta, un rimborso per le spese sostenute.

Ad ogni modo il Giornale ha precisato appunto che “la torta da dividersi è pari a 2,5 milioni di euro in caso di raggiungimento del quorum”. Ad avere accesso eventualmente a tale somma sarebbe appunto il comitato promotore. “Scorrendo i componenti del comitato, oltre Landini, spunta anche Magistratura democratica, l’associazione che riunisce la corrente di sinistra delle toghe. Non ci sono partiti. Nonostante Pd, M5s e Avs siano schierati per il sì. Quei soldi serviranno a ripagare le spese che la Cgil sta sostenendo per la campagna referendaria […]”, si legge ancora su Il Giornale.

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ultimo aggiornamento: 20 Maggio 2025 12:08

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